Tremalzo: nuove voci da chiarire

Vi ricordate della speculazione a Tremalzo, il bellssimo altopiano pieno di fiori a pochi chilometri da Tiarno di Sopra, in Val di Ledro, che rischiava di essere stravolto da un progetto di infrastrutturazione turistica esagerato?

A suo tempo insieme al comitato SOS Tremalzo abbiamo contribuito a fermare il progetto però, adesso sulla stampa sono comparse strane voci.

Pubblichiamo l’interrogazione che il Consigliere provinciale Roberto Bombarda ha presentato al presidente del Consiglio, chiedendo chiarimenti.

Legambiente continua a dire che solo il turismo sostenibile, legato ad una leggera e rispettosa fruizione della biodiversità possa essere accattabile a Tremalzo.

 

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Trento, 24 gennaio 2011

Egr. Sig.

Kessler Giovanni

Presidente del Consiglio provinciale di Trento

SEDE

Oggetto: interrogazione a risposta scritta.

Tremalzo: è ora di fare finalmente un progetto di sviluppo eco-compatibile

Le notizie riportate dalla stampa riguardo le vicende societarie della “Irvat” ed il progetto di sviluppo di Tremalzo con il contestatissimo hotel di lusso da centinaia di posti letto riportano di attualità la necessità di individuare per la località montana ledrense un progetto che sappia realmente coniugare le esigenze di tutela di un’area protetta – poiché Tremalzo è area protetta ai sensi delle direttive dell’Unione Europea – con quelle di dotare il territorio di un minimo di infrastrutture per la fruizione turistica della montagna e con quelle di recuperare in termini paesaggistici un’area che negli ultimi decenni è stata, per così dire, un po’ trascurata.

I progetti Irvat 1 ed Irvat 2 furono molto contestati dalle associazioni ambientaliste e dal coraggioso comitato locale “SOS Tremalzo”, ma anche da uno dei Comuni della Val di Ledro, quello di Concei. Poiché, pur se ridotto negli impatti iniziali, il grande hotel e le varie opere apparivano sovradimensionate rispetto alla reale capacità di Tremalzo di poter sostenere in termini ecologicamente e paesaggisticamente accettabili questo modello di sviluppo, vista ad esempio la scarsità di acqua presente in loco. Per anni si è contestata l’evidente speculazione immobiliare implicita all’operazione Irvat, volta più a favorire gli interessi del socio privato che non a sviluppare una reale ricaduta sul territorio e sull’economia della Val di Ledro. Una filosofia di sviluppo estranea al territorio che ora, complice la crisi economica, sembra definitivamente tramontare con buona pace per quegli amministratori- locali e provinciali – che in tutti questi anni non hanno avuto il coraggio di dire di no all’evidenza.

Nelle notizia di stampa si fa pure riferimento al possibile intervento di Trentino Sviluppo Spa, società di sistema della Provincia che agisce di norma su impulso della Giunta provinciale.

Ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

  1. se siano vere le notizie di stampa che riferiscono dell’intenzione del socio di maggioranza della società Irvat di uscire dalla stessa;

  2. quali siano le intenzioni della Provincia relativamente all’opportunità di entrare nel capitale sociale della società;

  3. se la Giunta provinciale intenda incaricare la Trentino Sviluppo spa di intervenire e secondo quali modalità e principi di intervento;

  4. se in caso di subentro della Provincia al socio privato, anche tramite Trentino Sviluppo, il progetto sarà modificato e se si rinuncerà finalmente alla realizzazione del devastante hotel da centinaia di posti letto a favore invece di un progetto più equilibrato e più rispettoso delle qualità del territorio.

Cons. prov. Roberto Bombarda